COUS COUS KLAN
di Carrozzerie Orfeo
dal 3 al 13 gennaio – da martedì a sabato ore 20, domenica ore 17
“Ma come abbiamo fatto a trasformare il mondo in questo eterno fallimento?”
In un mondo in cui l’acqua è stata privatizzata fiumi, laghi e sorgenti sono sorvegliati da guardie armate; i ricchi vivono all’interno di città recintate da filo spinato e sorvegliate da telecamere, i poveri tentano di sopravvivere al di fuori di esse lottando ogni giorno contro la mancanza di cibo e di acqua.
In un parcheggio abbandonato dietro ad un cimitero periferico, sorge una micro comunità di senzatetto, dove sono parcheggiate due roulotte fatiscenti.
In una vivono tre fratelli orfani: Caio, ex prete nichilista e depresso, Achille, sordomuto e irrequieto, e Olga, la sorella maggiore, obesa e con un occhio solo.
Nell’altra roulotte vive Mezzaluna, precario compagno di Olga, un musulmano immigrato in Italia da dieci anni, che per sopravvivere di giorno seppellisce rifiuti tossici per un’associazione criminale e di notte lavora come ambulante.
Alla comunità, logorata da continui conflitti razziali ed interpersonali per la sopravvivenza, si aggiunge Aldo, un medio borghese, elegante e maturo, che dopo un grave problema famigliare si è ritrovato a dormire per strada.
A sconvolgere il già precario equilibrio della comunità sarà Nina, una ragazza ribelle e indomabile, un’anima sospesa ed imprevedibile, che si rivelerà al tempo stesso il più grande dei loro problemi e la chiave per il loro riscatto sociale.
Note di Regia
La comune mancanza d’amore dei protagonisti delle nostre storie porta i dialoghi all’eccesso e all’isteria evidenziando gli aspetti tragicomici di esistenze che commuovono e fanno ridere nello stesso istante. I loro tormenti emotivi amplificano il loro aspetto umano, e raccontano una realtà spinta all’assurdo che, però, attiene al nostro quotidiano.
Uno stile “eccessivo” che, trasformandosi in provocatorio realismo, cerca un divertimento mai gratuito e fine a se stesso. Un punto di vista sul mondo e sul presente nel tentativo di non farsi mai imprigionare dalla retorica o da inutili moralismi.
Come compagnia, infatti, portiamo avanti da anni un lavoro di costante ricerca sulla mescolanza dei generi, con l’obiettivo di fondere l’ironia alla tragicità, il divertimento al dramma, in una continua escursione fra realtà e assurdo, fra sublime e banale. Ci interessa muoverci sul fragile confine dove, all’improvviso, tutto può inevitabilmente risolversi o precipitare.
drammaturgia
Gabriele Di Luca
regia
Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi
scene
Maria Spazzi
costumi
Erika Carretta
musiche originali
Massimiliano Setti
con
Angela Ciaburri, Alessandro Federico, Pier Luigi Pasino, Beatrice Schiros, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi
voce fuori campo
Andrea Di Casa
luci e direzione tecnica
Giovanni Berti
una coproduzione
Teatro dell’Elfo, Teatro Eliseo, Marche Teatro
in collaborazione con
Fondazione Teatro della Toscana e Corte Ospitale – residenze artistiche