Francesco NICOLOSI FAZIO- Esecutivo. Ufficiale è Gentiloni
Esecutivo
UFFICIALE E’ GENTILONI
Votare: presto, bene e per la Costituente.
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Il turbolento 2016 si è chiuso con le esternazioni dei presidenti, del Consiglio e della Repubblica. Volendo considerare, era come se parlasse una persona sola. In questo il compito più impegnativo è stato quello del Gentiloni che aveva da rispondere ai giornalisti. Ma quando ha potuto si è presentato per quello che è: un tappabuchi che non prende impegni.
Nulla da dichiarare sulla legge elettorale; nulla da dichiarare sulla vicenda Consip, dove si afferma che le soffiate sono opera di un ministro e di altissimi livelli delle forze dell’ordine; nulla da dichiarare sui venti (20!) miliardi di euro destinati alle banche.
Per inciso con questa cifra si potrebbe raddoppiare il fondo per la povertà per i prossimi 20 anni (!), in quanto per le sviste dei banchieri necessita un importo, in un anno, pari a venti volte quello che serve per milioni di poveri. Con la differenza che i poveri spendono subito, incrementando l’economia, mentre i banchieri (e le banche) usano rivolgersi verso i paradisi fiscali.
Soporifero come al solito il messaggio di Mattarella. Solo in un momento l’essere ha mostrato un segno di vitalità, quando lo sguardo si è acceso con una luce luciferina (allitterazione!): parlava chiaramente di bloccare la rete perché crea menzogne. Ammesso che siano menzogne, sono almeno bufale gratis, mentre la RAI le propina a pagamento, grazie al più grande numero di giornalisti (?) al mondo.
Sia Mattarella che Gentiloni nulla hanno saputo dire sulla voragine RAI. Una enormità di dipendenti dove è impossibile trovar un non raccomandato, soprattutto nella sterminata coorte di giornalisti della testata regionale, saldamente in mano all’amico Morgante, testata porta di ingresso di tutti i raccomandati, strapagati.
Avevamo ampiamente previsto i risultati e gli effetti di BREXIT-PRESIDENZIALI-REFERENDUM Solo i nostri politici pensavano di prendersi gioco della democrazia e credevano di restare saldamente al potere sotto l’ala benefica di Hillary (non la Blasi). In questo disguido il più fortunato è stato Gentiloni, che da nullità politica in pochi mesi è diventato l’uomo più potente d’Italia.
Ma come il cane alla catena non può fare ciò che vuole e deve consentire il passaggio indisturbato dei malfattori. Del resto non lo riteniamo dotato di un idoneo ululato per almeno allertare i suoi padroni, che saremmo noi cittadini. Inutile aggiungere che bisogna votare al più presto. Per una nuova Costituente.
Il ruolo istituzionale più vicino alle effettive funzioni del premier è quello di usciere dei poteri forti, apre e chiude le porte a chi, entrando, deve effettivamente premere i tasti giusti della stanza dei bottoni, in cui provvisoriamente siede. Dal punto di vista economico finora è risultato una sorta di “ufficiale pagatore”, ma di quelli che non sanno dove mettere le mani e delegano serenamente al maresciallo anziano, che sa come portare “avanti” la baracca.
In questo Gentiloni ha qualcosa di “ufficiale”, però non sappiamo a quale esercito appartenga.