Teatro del Canovaccio- Dal 211, “Morte di un giudice” di G. Coppola.Regia L Giordani. Con S. Pizzuto
Cartellone
Teatro del Canovaccio, Catania
presenta
dal 21 gennaio
MORTE DI UN GIUDICE
Testo: Giovanni Coppola
Adattamento e regia: Laura Giordani Scenografia e realizzazioni scenografiche: Gabriele Pizzuto ed Elisabetta Censabella
Interpreti: Saro Pizzuto, Laura Giordani, Riccardo Vinciguerra
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Un giudice, la sua scorta, il portinaio di uno stabile.
Una Fiat 126 verde parcheggiata, 75 kg. di tritolo al suo interno, l’innesco azionato dal sicario mafioso Antonino Madonia.
Poi la tragedia.
Che ha in bocca l’amaro sapore di una Verità conosciuta da tutti.
Ma troppo spesso ignorata.
Una storia che si ripete, in una terra, quella di Sicilia, che da decenni assiste inerme alla violenza, all’ingiustizia, alla mano impietosa di una mafia che porta sempre a termine ciò che si è prefissato.
E questa volta, in questa storia, la mafia punta il dito contro Rocco Chinnici, il magistrato che ha creato il rivoluzionario “pool antimafia” volto a mettere in crisi quel sistema conosciuto come “Cosa Nostra”.
Sistema che, proprio grazie al lavoro di un team di giudici coraggiosi, viene finalmente identificato nei contorni reali, smantellandone dall’interno l’impianto gerarchico, dando una scossa all’intera società civile, sfidando una politica spesso collusa ed aprendo gli occhi a quei poteri forti che fingono da sempre di non vedere e di non sapere.
Fino all’epilogo finale.
L’unico in grado di conciliarsi con la logica della sopraffazione e della violenza.
La tragedia è vissuta e raccontata in una dimensione irreale da Stefano, il portinaio dello stabile dove viveva Rocco Chinnici.
Stefano e il giudice erano diventati amici e s’intrattenevano spesso, una volta chiuso il portone alle loro spalle, in momenti che avevano il sapore della normalità.
Stefano racconta quel 29 luglio del 1983, quella calda giornata di una Palermo testimone perenne della lotta tra Stato e Mafia, ove i confini tra la legalità e gli “accordi” sono davvero labili.
Storia che si ripete.
Guerra eterna tra bene e male.
Che non può e non deve essere dimenticata.
Perchè, come affermato dallo scrittore Carlos Ruiz Zafon, “le guerre negano la memoria dissuadendoci dall’indagare sulle loro radici, finché non si è spenta la voce di chi può raccontarle. Allora ritornano, con un altro nome e un altro volto, a distruggere quel poco che avevano risparmiato”.
Ed è proprio questo che si dovrebbe evitare.
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Orari spettacoli: giovedì 21, venerdì 22 e sabato 23 gennaio, ore 21
domenica 24 gennaio: ore 18.
Repliche: sabato 30 gennaio, ore 21
domenica 31 gennaio, ore 18.
Per informazioni e prenotazioni telefonare ai numeri: 3473124498, 330847394, 3284254497.
Anna Alberti
Responsabile Ufficio Stampa “Teatro del Canovaccio”
email: info@teatrodelcanovaccio.it, annarita.alberti@pecgiornalisti.it