Norma RANGERI- Mare nostrum? Se la pietà muore….
Un’imponente operazione di soccorso è in corso nel canale di Sicilia, circa 60 miglia a nord della Libia (120 a sud di Lampedusa), dove attorno alla mezzanotte di domenica 19 aprile si è capovolto un peschereccio carico di migranti proveniente dalla Libia.
Finora sarebbero solo 28 i superstiti ma si teme un bilancio di 500 — 700 morti. All’operazione, coordinata dal centro nazionale soccorsi della Guardia Costiera, partecipano decine di unità navali e aeree della stessa Guardia costiera, alcuni mercantili che sono stati dirottati in zona, mezzi aerei e navali della marina militare italiana e della guardia di finanza impegnati nell’operazione Triton dell’agenzia Frontex.
Si tratterebbe del più grave disastro nella storia delle migrazioni nel canale di Sicilia.
La tragedia, secondo le primissime ricostruzioni — tutte da verificare -, sarebbe avvenuta proprio mentre un mercantile portoghese era in avvicinamento per prestare soccorso al peschereccio in difficoltà. Forse lo spostamento simultaneo delle centinaia di persone a bordo ha rovesciato l’imbarcazione facendola affondare.
Il 14 aprile un’altra strage nella stessa zona, almeno 400 persone sono mortenell’affondamento di un barcone proveniente dalla Libia e diretto in Sicilia.
24 i cadaveri recuperati in mare finora dai mezzi di soccorso italiani.
«Siamo sul luogo della strage per le ricerche». Lo ha detto all’Adnkronos ilcolonnello Alessandro Carrozzo, che comanda il Reparto aeronavale della Guardia di Finanza in Sicilia. Le Fiamme gialle hanno inviato sul posto due guardacoste, il ‘Paolinì e il ‘Calabresè e un aereo Atr 42. «L’allarme è scattato nella notte — dice ancora Carrozzo — e i nostri guardacoste, che si trovavano a Lampedusa per il controllo Triton, sono subito partiti per la Libia. L’aereo è partito invece da Catania». Si parla di 28 profughi superstiti e settecento morti «ma le notizie sono ancora frammentarie», dice Carrozzo che segue le operazioni, minuto dopo minuto.
«Se il bilancio di questa ennesima tragedia sarà confermato il bilancio dei morti nel Mediterraneo negli ultimi dieci giorni arriverà a oltre mille persone». Lo ha affermato a Skytg24 Carlotta Sami portavoce dell’Unhcr. «Quella di oggi è una tragedia di proporzioni enormi che conferma — ha aggiunto Sami — la necessità di un intervento europeo che metta in campo mezzi adeguati di soccorso». Dalla Libia , ha ribadito Sami «partono barconi pieni all’ inverosimile» e quando questi lanciano la richiesta di aiuto «i mezzi delle Capitanerie di porto italiane impiegano troppo tempo per raggiungerli».
Anche Malta ha inviato una nave di soccorso. Il primo ministro maltese Joseph Muscat ha dichiarato al Times of Malta di essere stato avvisato della tragedia all’una di notte. “I soccorritori — ha detto — stanno letteralmente cercando di trovare persone vive in un mare di cadaveri”.
“Se l’Unione europea e il mondo continueranno a chiudere gli occhi su queste tragedie in atto nel Mediterraneo saranno giudicati nel modo peggiore, come in passato, quando chiusero gli occhi di fronte ai genocidi e non fecero nulla”, ha detto Muscat.(*ilmanifesto)