Maria LOMBARDO – Benvenuto al box office (“Cinquanta sfumature di grigio”, un film di Sam Taylor Johnson)
Cinema Lo spettatore accorto*
BENVENUTO AL BOX OFFICE
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“Cinquanta sfumature di grigio”, un film di Sam Taylor Johnson
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Un affare miliardario il tanto strombazzato “Cinquanta sfumature di grigio” ispirato alla trilogia erotica diE.L. James fenomeno editoriale come il film di Sam Taylor-Johnson lo è sul grande schermo. Pruriginosa curiosità nel pubblico soprattutto di ragazzinedesiderose di sentire l’annunciato brivido erotico e di vedere le performances del bel Jamie Dornan accolte con gridolini. Chi si aspettava una vera storia sadomaso resta deluso. La dolcezza di Dakota Johnson e la finta durezza di Dornan rendono ridicola la vicenda. Un filmetto adolescenziale, niente di più. Il vero eros va cercato da altre parti.
Anastasia Steele è una bella e ingenua studentessa americana. Quando incontra Christian Grey, giovane e misterioso imprenditore miliardario, s’innamora di lui ma scopre ben presto che non sarà il fidanzato dei sogni. Ama strani giochi i cui strumenti sono frustini di vario tipo, corde, manette.
Dolce e apparentemente indifesa, la ragazza, romantica studentessa in letteratura inglese, viene turbata. Grey sembra più “giocare” al duro che esserlo. Corteggia Anastasia e la introduce nel mondo ignoto a lei che, tra l’altro, è ancora vergine. E tuttavia lui si lascia in qualche modo conquistare. Dove sta la verità? Lei lo vuole salvare e, alla fine si dimostra più forte. Dakota Johnson (figlia di Melanie Griffith e Dan Johnson) è convincente nei panni di Anastasia, “sottomessa” al “dominatore”.
Non lo è Jamie Dornan, poco credibile dall’inizio alla fine. Ridicola la storia, ben girata e accattivante per le immagini di Seattle vista dall’alto, per la cura degli ambienti edelle inquadrature ma claustrobica anche scenicamente,come è evidente dal momento che i due non fanno che “scopare” (precisa lui: “Io non faccio l’amore, scopo”). C’era bisogno di tanto clamore per arrivare a questoassunto? Quanti ragazzi hanno paura dell’amore!
In sostanza si tratta di un romanzetto rosa che, se non fosse per il sadomaso, sarebbe assolutamente inutile. Ma lo è in ogni caso perché qui nessuno s’impressiona, nessuno ci crede, nessuno si emoziona. L’ottica maschilista alla fine è solo un dettaglio. Il divieto ai minori di 14 era necessario ma persino discutibile: neanche i ragazzini credono a certe pagliacciate.(*lasicilia.it 13.2.2015)