Franco LA MAGNA- Inarrestabile Loach (note su “Jimmy’s Hall. Una storia d’amore e libertà”)
Cinema Lo spettatore accorto
INARRESTABILE LOACH
“Jimmy’s Hall – Una storia d’amore e libertà”, un film di Ken Loach.
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Non si arresta la vena creativa del quasi ottantenne Ken Loach, da sempre cantore della classe operaia britannica, strenuo difensore delle libertà democratiche e oppositore d’ogni forma di dispotismo pubblico e privato. Attraverso una lunga filmografia a partire dagli scioccanti “Por Cow” (1967) e “Family Life” (1971) fino alle prove più recenti, il cinema di Loach ha sempre privilegiato la lotta per la libertà e la piena affermazione dell’individuo, anche quando questi temi sembrano celati dalla forma commedia, come nel recente e divertente “La parte degli angeli” (2013) – singolare riscatto sociale d’un piccolo spaccato di umili ed emarginati – che ne rivela l’eclettismo artistico ed al contempo la rara e preziosa coerenza ideologica e morale. Con “Jimmy’s Hall – Una storia d’amore e libertà” Loach torna (dopo “Il vento che accarezza l’erba”, 2005) in una Irlanda apparentemente pacificata degli anni ‘20 post guerra civile tra indipendentisti e repubblicani (dopo che questi ultimi avevano accolto il trattato imposto dalla Gran Bretagna).
Personaggio chiave il “ribelle” Jimmy Gralton, tornato dopo dieci anni di esilio, assurto a simbolo strenuamente combattivo d’opposizione contro i ricchi proprietari terrieri e il pericoloso bigottismo della potente Chiesa cattolica, alla fine clamorosamente e vergognosamente espulso dal suo paese (nel quale non tornerà mai più) senza processo. Autodidatta, allevato da una madre colta e tollerante, con Jimmy Gralton e l’allegra sala da ballo da lui ricostruita – da subito divenuta altresì centro di aggregazione culturale e di libero confronto di idee e progetti, non tollerabile nel clima di totale chiusura e di continua repressione delle legittime istanze delle classi meno abbienti – Loach ha impartito senza alcuna iattanza, con il suo stile denso e asciutto, una lezione di storia, riesumando opportunamente una microstoria dimenticata che insegna quanto sia stato faticoso e tormentato il cammino verso l’affermazione dell’emancipazione del mondo (laddove questa si è realizzata) da ogni brutale o subdola forma di tirannide. Interpreti: Barry Ward – Simone Kirby – Andrew Scott – Jim Norton – Brían F. O’Byrne – Francis Magee – Seamus Hughes – Karl Geary – Sorcha Fox – Denise Gough – Martin Lucey – Aisling Franciosi – Seán T. Ó Meallaigh